Atleta del Mese Ottobre - Anna Arnaudo
Atleta del Mese: Anna Arnaudo
Studentessa di Ingegneria e Campionessa in pista.
Anna è così, un mix di determinazione e sacrificio che l'hanno portata a conquistare
la maglia della Nazionale.

Anna Arnaudo, classe 2000 e in forza al CUS Torino, lo scorso 9 luglio si è portata a casa uno splendido argento europeo nella rassegna dedicata alla categoria U23.
Cresciuta a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) si è successivamente trasferita a Torino per proseguire gli studi universitari in ingegneria informatica al Politecnico e per intraprendere una nuova avventura con il suo allenatore.
Minuta, con un fisico filiforme e dai modi molto discreti, Anna è una vera promessa dell’atletica.
Noi di SoFood l’abbiamo incontrata e ci siamo fatti raccontare il mondo della corsa, cosa vuole dire sacrificarsi per lo sport e che emozioni si provano ad indossare la Maglia della Nazionale.
- Quando sei entrata a far parte della Nazionale Italiana? Cosa hai pensato in quel momento?
La mia prima presenza in nazionale su pista è stata nel 2019, quando mi sono qualificata per gli europei U20. Era un obiettivo raggiunto. Ma sapevo che non volevo fermarmi lì. Subito dopo la gara ho sentito il desiderio di riconfermare il mio valore, tornare a gareggiare in maglia Azzurra per riprovare tutta la carica che avevo provato la prima volta.
- Hai iniziato a praticare in maniera seria e continuativa l’atletica leggera nel 2015, alternando corsa in montagna a corsa su pista. Pensi che in futuro ti specializzerai in una sola disciplina o proverai a portarle avanti parallelamente?
Mi dedicherò alla pista. Ho sempre fatto corsa in montagna perché è divertente, molto allenante e perché fa bene provare diverse discipline per costruirsi le basi, però sono maggiormente portata per la discesa, in cui mi butto senza paura e vado fortissimo. Con il tempo ho capito che conviene concentrarmi su ciò per cui mi sento più portata, ovvero la pista, che è anche ciò che mi piace di più.
- Che differenza c’è tra le due?
Principalmente il modo di correre. In pista è valorizzata una corsa più elastica, agile e meno muscolare. Quando si corre in montagna conta molto la componente muscolare: ricordo bene la sensazione delle cosce che bruciano tantissimo. Di conseguenza viene meno la parte di eleganza e fluidità del gesto. Anche mentalmente sono diverse: in pista bisogna affrontare la monotonia dei giri, in montagna bisogna cercare di non cedere quando si affronta una salita.
- Hai collezionato una serie di vittorie importanti in questi ultimi mesi, dall’argento ai campionati europei U23, all’oro vinto ai campionati italiani assoluti 5000 siepi. Qual è stato il più soddisfacente e perché?
Sicuramente l'argento agli europei U23, perché è la prima medaglia internazionale. Sai, fa un certo effetto salire su quel podio ed è proprio questo che mi proietta in un'atletica più di alto livello.
Però le soddisfazioni più grandi, onestamente, per me, non arrivano dai risultati, ma più dalle sensazioni e emozioni provate in gara. È bellissimo terminare una gara e rendersi conto di aver fatto il proprio meglio.
- Che tipo di alimentazione devi seguire prima di un allenamento o una gara?
Evito completamente il cibo spazzatura, non per una questione di principio, ma perché, per esperienza, ho notato che l'alimentazione influisce tantissimo. Ancora di più su di me, che sono affetta da diabete di tipo 1. Dovendo fare le misurazioni di glicemia, individuo subito quando un alimento "non va bene".
Mangio tanta verdura e cerco di avere un buon apporto di proteine nell'arco della giornata. Prima di una gara o di un allenamento intensi faccio un carico di carboidrati buoni, accompagnati sempre da proteine e grassi. Anche per quanto riguarda questi ultimi, cerco quelli che ottimizzano il mio andamento glicemico.
- Un consiglio ai nostri lettori amanti della corsa?
Mi sentirei di riassumere le cose fondamentali nella corsa delle lunghe distanze: al primo posto, la testa. Senza la mentalità pronta a faticare e all'entusiasmo guidato dalla passione, un corridore non va lontano. Anche per questo motivo, è per me importantissimo dormire bene.
Un buon paio di scarpe: secondo me devono essere morbide a sufficienza da rendere rotondo e naturale il gesto , rendendolo non meccanico.
Infine, l’alimentazione: bisogna trovare un giusto compromesso tra peso del corpo e potenza muscolare, ma anche avere sempre le energie necessarie.
Essere rilassati e positivi: se si corre di buon umore si corre più forte!
Anna vi aspetta sul nostro profilo @sofood.it per tutto il mese di Ottobre con consigli e suggerimenti, oppure puoi seguire le sue gare e i suoi appuntamenti sulla sua pagina IG @annarnaudo.
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